Passeggiando per le città d’arte, si può notare che sui monumenti di marmo tendono a formarsi delle croste nere sicuramente poco gradevoli alla vista. Queste croste sono il risultato della trasformazione del marmo in gesso dovuta ai composti solforosi detti comunemente SOx . I principali SOx presenti nell'atmosfera sono l' anidride solforosa (SO2) e l' anidride solforica (SO3,) presenti principalmente a causa dell'attività umana, in seguito a processi di combustione dei derivati del petrolio. La vera pericolosità per i monumenti consiste però nella maggiore porosità del gesso rispetto al marmo: la presenza delle croste espone la superficie interessata al deposito del particolato atmosferico (di colore scuro) e a ben più gravi danni dovuti alla possibile caduta di porzioni di materiale.
Non bisogna aspettare che il monumento si degradi per poi intervenire, ma prevenire il degrado stesso: è la cosiddetta “conservazione programmata del patrimonio storico-architettonico”. A questo scopo è stato creato un nuovo modello matematico in grado di prevedere l’evoluzione dello spessore della crosta di gesso che si forma sul marmo esposto a gas solforosi. E’ stato dimostrato che la crescita dello spessore è rapida inizialmente, poi col tempo va via via rallentando.
Questo metodo numerico con l' ausilio di un calcolatore, è in grado di applicare il modello matematico ad una porzione di marmo di forma arbitraria ed è quindi in grado di fare previsioni quantitativamente accurate del danneggiamento di una porzione di un monumento reale. Essendo un modello matematico bisogna tenere conto delle approssimazioni, ma il vantaggio è che fornisce delle misure concrete per lo spessore del gesso e non solo un’indicazione generica di cosa avverrà.
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